È la quarta "icona" del gruppo.
Unitamente alle altre due che la precedono, forma la trilogia delle statue a corpo eretto mentre si accomuna al Cristo orante per la tunica damascata che la riveste interamente.
Straordinaria nella sua esecuzione plastica, raffigura il Salvatore che, piegato sotto il peso della croce, muove sulla via del Golgota.
Al di là dell’espressione sofferta del viso che, l’autore ripropone con gli stessi lineamenti delle precedenti, tutto l’impianto scenico di questo simulacro si fonda sul complesso movimento del corpo.
Col busto sbilanciato in avanti e la gamba sinistra leggermente piegata e avanzata rispetto alla destra, la statua trasmette in modo superlativo, all’occhio dell’osservatore, la tipica posizione che assume colui che, dovendo spostare un peso superiore alle proprie forze e camminare allo stesso tempo, lo fa non con la sola forza delle braccia ma con tutta l'energia corporea.
L’opera, infatti, si completa di una grande croce che poggia sulla spalla sinistra del Cristo e alla quale sono avvinte - a contrasto - le mani.
Osservando la statua, si avverte - quasi epidermicamente - l'imminente caduta del Redentore sotto il peso di quella croce.
In processione, è affidata alla Confraternita della Visitazione di Maria Santissima e il popolo che, nella sua straordinaria capacità di sintesi, protesa all’espressione di un linguaggio essenziale, condensa in una sola parola tutta una serie di concettualità e la chiama semplicemente "Calvario".
Unitamente alle altre due che la precedono, forma la trilogia delle statue a corpo eretto mentre si accomuna al Cristo orante per la tunica damascata che la riveste interamente.
Straordinaria nella sua esecuzione plastica, raffigura il Salvatore che, piegato sotto il peso della croce, muove sulla via del Golgota.
Al di là dell’espressione sofferta del viso che, l’autore ripropone con gli stessi lineamenti delle precedenti, tutto l’impianto scenico di questo simulacro si fonda sul complesso movimento del corpo.
Col busto sbilanciato in avanti e la gamba sinistra leggermente piegata e avanzata rispetto alla destra, la statua trasmette in modo superlativo, all’occhio dell’osservatore, la tipica posizione che assume colui che, dovendo spostare un peso superiore alle proprie forze e camminare allo stesso tempo, lo fa non con la sola forza delle braccia ma con tutta l'energia corporea.
L’opera, infatti, si completa di una grande croce che poggia sulla spalla sinistra del Cristo e alla quale sono avvinte - a contrasto - le mani.
Osservando la statua, si avverte - quasi epidermicamente - l'imminente caduta del Redentore sotto il peso di quella croce.
In processione, è affidata alla Confraternita della Visitazione di Maria Santissima e il popolo che, nella sua straordinaria capacità di sintesi, protesa all’espressione di un linguaggio essenziale, condensa in una sola parola tutta una serie di concettualità e la chiama semplicemente "Calvario".
- Foto a cura del dott. Franco Stanzione.
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